Negli ultimi decenni, abbiamo assistito ad una crescita costante della produzione industriale. Complice il consumismo, il mondo dell’artigianato e della gastronomia ha vissuto momenti di crisi. Il “produrre tanto” ha soppiantato il “produrre bene”, con un abbassamento notevole della qualità del prodotto. Questa tendenza ha subito però un rallentamento da qualche anno, complice la ricerca, da parte del pubblico, di prodotti unici e particolari, non omologati. La produzione artigianale, la riscoperta di marchi come il “made in Italy”, sono tornati alla ribalta.
Nell’ambito dolciario, l’attenzione alla produzione, la ricerca della particolarità, la cura degli ingredienti, stanno sempre più raccogliendo il favore positivo del pubblico. Se la produzione industriale presenta infatti il solo vantaggio di realizzare prodotti meno costosi, quella artigianale ha molti valori aggiunti: dalla qualità del prodotto finito alla cura dei dettagli fino alla scelta dei materiali.
Quando un artigiano o un pasticcere realizza un prodotto se ne occupa dall’inizio alla fine del processo produttivo e conosce tutti gli step della produzione dell’oggetto. In questo modo l’artigiano può prendere accorgimenti per migliorare la qualità finale del prodotto. Inoltre, anche l’esperienza e la specificità delle conoscenze dell’artigiano fanno sì che la qualità sia migliore. Tante motivazioni che rendono il prodotto artigianale, seppur leggermente più costoso, maggiormente appetibile e di qualità superiore rispetto a quello industriale.